L’origine della scienza iconografica è raccontata anche nel Viṣṇudharmottara–purāṇa in cui il saggio Mārkaṇḍeya, interrogato dal re Vajra su quale sia il mezzo per raggiungere la felicità in questo e nell’altro mondo, risponde che l’adorazione degli Dei è il migliore. Prosegue poi con una disquisizione sui diversi metodi di culto. A questo punto però il re gli chiede come possa la divinità assumere una forma tangibile e delle caratteristiche simili a quelle umane. Mārkaṇḍeya gli spiega che, nelle epoche (yuga) precedenti all’attuale (kali), gli uomini avevano la facoltà di percepire la divinità direttamente mentre ora, essendo divenuta la mente più debole e la degenerazione morale maggiore, l’uomo ha bisogno di un supporto concreto per indirizzare la sua devozione.
Il re Vajra prega allora il saggio di istruirlo sulla scienza delle immagini. A tale richiesta Mārkaṇḍeya risponde che, senza una conoscenza esatta delle regole della pittura e della scultura, non si possono comprendere le immagini. La conoscenza di queste ultime non può però prescindere dalla padronanza dell’arte della danza. E la danza non si può realizzare senza la musica strumentale, il sistema ritmico e il canto basato, a sua volta, sulla poesia e la metrica. Da questo dialogo emerge l’interdipendenza di tutte le arti. In un altro brano tratto sempre dal medesimo testo si legge: “Nel nāṭya, così come nella pittura (citra), si imita l’universo ovvero la rappresentazione dell’uomo e degli altri esseri viventi nella loro facoltà di provare emozioni; come nel nāṭya, così nel citra, quei bhāva (stati d’animo), quelle aṅga– e upāṅga–abhinaya (i movimenti delle parti del corpo con un significato) mostrano una pittura suprema, parama–citra”. (Viṣṇudharmottara-purāṇa III. 35.5-7).
Il luogo in cui la ricerca estetica e il messaggio spirituale si fondono nel modo più squisito è l’edificio templare.
Fulcro di ogni espressione artistica come architettura, pittura, scultura, canto, danza, musica, teatro, letteratura il tempio costituisce una “riproduzione” simbolica dell’universo in tutte le sue parti; in esso sono incluse tutte le dimensioni della manifestazione.